lunedì 14 luglio 2008

one week in paris (un po' di più, in realtà)

Così, come dicevo, ecco che la nostra piccola truppa è nella capitale galla.
Special guest Brodyuccetto, venerdì scorso sono andato ad una sorta di festival concerto. Volevo andarci per tre giorni, ma non era logisticamente possibile (biglietti esauriti, cazzo). Qualcosa ne ho raccontato qui. C'è da aggiungere che molti andavano in giro con le teste sparsamente colorate in modo approssimato e casuale. Mentre ci avvisavano che Blake ha una nuova faccia, finalmente anche DAvena è giunta tra noi, e io ho guadagnato un bicchiere.
Il sabato levarsi dalla branda è stato impegnativo, quindi poi si è speso il pomeriggio in giro a caso. Per pranzo ci siamo incontrati con la mamma di Zucchero, con il suo attuale compagno, e loro ci hanno portati in una zona piena di gallerie d'arte. Questo è il massimo che posso ricordare, anche se probabilmente qualcosa è successo, oltre al fatto che abbiamo scoperto che i musei sono gratuiti la prima domenica di ogni mese. Guarda caso, era proprio il giorno dopo...
Quindi, ecco che la domenica ci alziamo tutti ancora più presto per lanciarci in un'entusiasmante esplorazione culturale. Credo di suonare più ironico del dovuto in questo, perchè effettivamente i musei e starbuck's non mi sono dispiaciuti. Prima arte tra 800 e 900, poi gli ultimi cento anni trascorsi. Ho anche avuto modo di innamorarmi di dei robot a molla nel negozio di souvenirs. Però mi è rimasta una domanda.
Nel museo di arte moderna, c'era questa sorta di quadro. A parigi esiste un centro commerciale che si chiama Les Halles. Il quadro era una specie di scatola trasparente appesa al muro. Il titolo del quadro era: "immondizia a les halles". Vi lascio indovinare la domanda.
Poi comincia lentamente la settimana di lavoro. I giorni si trascinano con pochi sprazzi di ilarità nelle pause, anche se conosco LoSceriffo, che è nato il mio stesso giorno.
Il lunedì sera in un pub lui ed una coppia di tedeschi conosciuta in un albergo si uniscono a noi nel coro delle lamentele contro i pub e le birre locali (e soprattutto i prezzi).
Poi abbiamo provato un paio di zone diverse, giungendo alla fine alla conclusione che conviene portarci da noi le nostre derrate alcoliche, tranne in un paio di giorni alla settimana quando un paio di posti avranno dei prezzi da essere umano.
Infine, un lungo fine settimana.
Mentre le ragazze si dedicano allo shopping, trascinando con sè anche ReLeone, LastExile e LoSceriffo, io mi godo un po' di riposo, per poi spostarmi in una piccola enclave britannica a fare incetta di libri. E la sera ci troviamo invischiati nelle trame di un tizio della zona per conquistare lo Zucchero, che gioiosamente lo ignora, lasciandogli come magra consolazione il fatto che DAvena è "un po'" ubriaca.
Domenica, invece, è il momento del museo della fotografia, dove io, con abile mossa, arrivo un'ora dopo gli altri. Poi ceniamo in un posto a caso perchè Zucchero e DAvena avevano voglia di messicano, e ci spostiamo a cercare dove sarebbe questa famosa Bastiglia la cui presa fece tanto notizia ai tempi. Invece di qualche sorta di colossale mausoleo, troviamo un palco, dove una sorta di pittoresco pagliaccio ridicolo tenta di stonare qualche canzone, inventandosene la lingua e le parole. Ricordando l'addestramento, ci disperdiamo, dandoci alla fuga nel sottosuolo, per poi sbucare in una caserma dei pompieri, dove pare ci sia una festa.
Dopo un poco, comunque, ci rendiamo conto che forse da ste parti il concetto di festa potrebbe non essere lo stesso che abbiamo noi, decidendo che se dovesse capitare una situazione simile, in futuro, faremo bene attenzione a presentarci pronti (leggi: ubriachi) e armati (leggi: con altro alcool nelle borse).

2 commenti:

la zuppa ha detto...

blake's got a new face!!!
ottimo. e il tiro al piccione?

Matteo Piovanelli ha detto...

piccione?