venerdì 28 marzo 2008

my kingdom for a horse

Qualche giorno fa è successa una mezza tragedia.

Shadowfax è rimasto azzoppato. Stavamo tornando alla base dopo un'esercitazione, e gli si è rotto uno ferro. Non eravamo lontani, quindi tornare a passo d'uomo non è stato duro per il fisico, ma solo per il morale.

L'indomani ho preso un giorno di libertà per andare a cercare un maniscalco. Questi ha portato il mio destriero nel retrobottega. Non un urlo, non un nitrito.
Quando è tornato da me, tutto era di nuovo a posto.

lunedì 24 marzo 2008

cristo crocifisso sceso dall'albero di natale

Pasqua e pasquetta. Il tempo è così.

Molti sono tornati in patria, in questo fine settimana di riposo. Qui alla base ovest siamo rimasti pochi fortunati, mentre le divinità locali hanno sbagliato festività e ci coprono di neve.
Ieri sera io, ReLeone, MitchDiuChennon, SelfExile e Signora abbiamo trovato un pub carino: affreschi di monaci ubriachi, alberelli, un pozzo. Poichè non è male ha prezzi proibitivi, che dimostrano ancora una volta l'inciviltà dei locali. Poi ci siamo dedicati al passatempo notturno più gettonato: filmati idioti su youtube e narghilè.
Oggi ci sarebbe dovuto essere il tradizionale barbecue, ma causa tempo ostile abbiamo ripiegato su un'abbuffata di carni a cena, che tra poco io e DAvena ci appresteremo a cucinare.
Negli ultimi giorni Stress si è ricordata della tradizione cattolica italiana, spendendo un pre-serata ed una serata in una chiesa in cui parlavano una lingua incomprensibile. Una serata intera spesa a messa... Che invidia, vero?
Venerdì, SelfExile ci ha portati a mangiare da dei suoi connazionali, che poi abbiamo scoperto non essere suoi connazionali. Pertanto, si è lamentato tutta sera del fatto che il cibo non fosse come a casa sua, mentre noi altri ce ne infischiavamo e lo gustavamo.
Lo Zucchero è drogata. L'ho dovuta trascinare di peso via da uno schermo in cui trasmettevano Lost (a scatti, perchè la connessione è quella che è).

Questo rapporto è corto, perchè con la neve non è possibile pensare e/o ricordare, e perchè ora vado a lavorare nelle cucine. Alla prossima.

mercoledì 5 marzo 2008

Uova, BSB, cene

Ecco il rapporto relativo agli ultimi giorni, in attesa dei risultati degli appostamenti di ReLeone.

Lunedì. Esame. La prima vera prova in terra nemica. Poi ancora addestramento. La serata siamo liberi, ed eravamo tutti d'accordo per andare ad una festa organizzata in una fortezza della zona. Questa fortezza, ironicamente chiamata Bastiglia, può essere raggiunta solo affrontando una dura scalata, oppure tramite una funivia, il cui accesso è controllato da una guarnigione mista franco-amica. Mentre siamo in attesa di potere salire, una jeep nemica inchioda lungo la strada accanto a noi. Ne discende un commando nemico. Siamo sotto attacco! Ci lanciano delle uova e scappano, i bersagli. Dopo i primi timori di un attacco con armi chimiche, ci rendiamo conto che nessuno di noi è ferito, ma l'avvertimento ha avuto l'effetto di lasciare imbrattate le nostre divise. La mia, che per la taglia era un bersaglio più facile, è quella nelle condizioni peggiori. Dopo avere in maniera chiara e decisa bestemmiato le divinità locali e le famiglie dei nemici risalendo per 16 generazioni, mi tranquillizzo, ma la rabbia rimane. Saliti alla fortezza, provvederò ad affogarla. Alla festa ci sono amici di ogni nazionalità, ed in mezzo alcuni nemici, che però mantengono un profilo basso. Dopo pochi minuti, Pocket è persa in un labirinto di bicchieri di plastica: prova a trovare una via d'uscita vuotandoli tutti, ma questa scelta sarà la sua rovina. ReLeone barcolla e ride. Intanto tra tutti diamo fondo alle scorte locali di alcolici, scambiando racconti di guerra ed opinioni sull'andamento della campagna con chiunque fosse interessato. Sul finale, Stress rigetta un bicchiere avvelenato nelle latrine, ed io poco più in là. Il ritorno a cavallo si rivela più semplice di quanto mi aspettassi, nonostante il clima della notte.
L'indomani molti di noi si prendono un giusto riposo.

Il venerdì, SelfExile ed MTV, i nostri compagni della terra del tè, si offrono di cucinare per noi tutti, ricambiando il favore della carbonara di pochi giorni prima. Riso-pagnotta e verdure varie, tutto mischiato assieme in nonsisabenequante pentole. Io faccio il mio dovere ad evitare che le provviste vadano sprecate. Quando mi aspetto un secondo, scopro che non era stato possibile sottrarre di più ai magazzini della zona, e un poco ci rimango male, ma va bene comunque perchè i miei commilitoni paiono sazi. Poi partiamo verso il centro, per salutare Zucchero che parte per passare il fine settimana di permesso a casa dalla famiglia, ma soprattutto per festeggiare il compleanno di DAvena. E' il primo compleanno sul fronte, e dobbiamo fare sì che ne valga la pena. Andiamo così in un locale nella zona, e sfoderiamo i doni abilmente preparati e celati fino a quel momento. Una maglietta di Suor Plautilla (grazie a me, Andy Warhol e MitchDiuChennon) e una borsa con un numero spropositato di colori ed una forma non esattamente intuitiva (procurata al mercato nero da Zucchero e MissPresident). Birre. ReLeone e DAvena lanciano la nuova moda: versarmi da bere addosso. Il movimento artistico d'avanguardia comincia con una birra e i miei pantaloni, ma non ha ancora un programma definito. Si chiamano: BSB (Bevande Su Bovaz). Poi succede il dramma: NonHoAncoraUnSoprannome vede una gabbia e sente della musica! 2+2=4, ed eccolo che sta ballando nella gabbia, assieme a MissPresident. Io per fortuna avevo ascoltato il mio istinto, ed ero in una postazione strategica da cui non potevo assistere alla scena. Alcuni degli astanti hanno ordinato gli alcolici più forti della casa, solo per tentare di levarsi quell'immagine dagli occhi.

Il sabato siamo tenuti a presenziare ad una festa per la milizia all'enclave di Fort Rabot, una piccola isola di pace nascosta nelle montagne intorno alla città. Il cibo ha origini sconosciute, nel senso che quella che definiscono carne è in realtà un intreccio gommoso attaccato a quelle che voglio sperare fossero ossa. Nel salone delle feste, alcuni dei passatempi di casa, che ci tengono a lungo impegnati, fino a quando non si fa ora di abbandonare la fortezza, prima che le luci e i suoni attirino l'attenzione dei francesi. Salutiamo i nostri commilitoni, e torniamo a recuperare le nostre cavalcature, nascoste a pascolare in un posto segreto in riva al fiume, di fronte a locali che hanno nomi di casa nostra, ma l'aria di un pianeta lontano. Quando siamo all'Ovest, veniamo accolti da un'altra festa, dove pare che tutti conoscano il mio nome, e volentieri partecipano al movimento BSB, ma non hanno le doti dei fondatori, e per questo appena poche goccie di vino colpiscono il fondo dei miei jeans. Quando la situazione inizia a precipitare (a causa dei tassi etilici alle stelle) in troppi andiamo alle stanze di SelfExile, dove a quel punto risulta impossibile girarsi su sè stessi o allacciarsi le scarpe, ad esempio.

Domenica è una giornata dura. Vengo svegliato in un giorno di riposo dal grattare elettrostatico della radio in camera: la ConsorteDiFerro dice di essere alla mia porta. Rapido mi tuffo giù dalla branda e corro la distanza che mi porta ad aprire.
Nessuno.
Mi affaccio.
Nessuno.
Giacchè sono sveglio, mi cambio e decido di scendere dalla camerata. Ed ecco che mi trovo di fronte Il Generale e la ConsorteDiFerro, che, scopro, era convinta che io avrei potuto vederla attraverso la parte di acciaio della porta blindata. Ed invece, stranamente, no... Come c'era da aspettarsi, mi hanno portato una camionata di provviste, tanto che alcune devono poi riportarsele in Italia, perchè nella base qui non ci stanno. Mentre sto mostrando loro la base, incrocio la ragazza ateniese, che appare intimorita dalla presenza di due personaggi con gradi così alti attaccati alle spalle.
Accompagno quindi entrambi a mangiare sul set da film western dove ero già andato con alcuni commilitoni. Stavolta i bisonti sono in sciopero, e ne approfittano per godersi una marinatura come si deve, quindi dobbiamo ripiegare su carni meno atipiche. Fatte le richieste, ci viene portata dell'insalata.
...
...
Vabbè. Non si butta via niente, ci diciamo io e il Generale, mentre la ConsorteDiFerro si rivela insofferente ai condimenti di qui. Finalmente poi ho un animale del piatto, che non si lamenta a sufficienza per i miei gusti. Non fidandoci dei beveroni locali, il caffè lo facciamo alla base.
Successivamente, mostro un tratto della via che seguiamo noi della cavalleria per raggiungere il centro della città. I due si dicono soddisfatti, e ritornano in Italia.
Una serata tranquilla, per recuperare dalla pressione a cui sono stato sottoposto.

Lunedì sera è la volta di ChopStick e YellowShy ai fornelli (che effettivamente chiamarli fornelli è un complimento). Anche la loro cucina parte da una base di riso-pagnotta, ma cambia la varietà dei condimenti, e gli strumenti utilizzati. La voce si è sparsa in fretta, e siamo moltissimi. C'è chi cerca di destreggiarsi con le bacchette e chi con le lingue, ma alla fine credo che tutti siamo soddisfatti del risultato, al punto che quando guardiamo l'ora è troppo tardi per lasciare la base. Alla spicciola cominciamo a ritornare alle brande. Mentre siamo ancora una manciata, con carte e birra, arriva un messaggero a portare notizie: nella zona dei barbari locali, nottetempo, manomettono le camionette con clave di vetro. Noi non ne sappiamo niente, ma nel dubbio insultiamo un poco la cultura indigena.

Oggi ReLeone sta male, colpito solo ora dagli effetti della venefica aria francese. DAvena invece pare contenta, perchè è arrivato a trovarla TheMexican, l'addetto alle comunicazioni con la stampa con cui ha una relazione.
Poichè era una giornata di riposo, io e SelfExile ci siamo svegliato alle 1630. Stress invece ha voluto andare alla caserma di addestramento ad esercitarsi, cosa che ha causato boati di stupore tra la truppa quando ce lo ha rivelato. In molti (Zucchero, MitchDiuChennon, Bidella, tra gli altri) sono andati a testare le piste delle montagne.