mercoledì 10 settembre 2008

moving...

god should have tried harder



E ora sono in missione qui

martedì 2 settembre 2008

this is the end, my friend

Circa sette mesi oltralpe a spiare ed esaminare.
Conclusione:

Autorizzo l'uso strategico si superpecore e vecchiette esplosive su tutto il suolo gallo.

sabato 16 agosto 2008

A path to Ireland

Così è successo. I miei vecchi compagni di truppa sono passati a rifocillarsi qui alla base durante il loro viaggio di esplorazione verso l'Irlanda.
Lunedì sera mi sono recato in una fosca periferia cittadina a recuperarli. A gesti mi han comunicato dal finestrino del pullman che andava tutto bene, che erano riusciti a cavarsela. Ed eccoli sfilare uno a uno, in ordine sparso: Barf, Falan (sono sconvolto!), Save, Bianconiglio, Brio, Cacca, LaLelle. Baci e abbracci, ma non c'è tempo e bisogna incamminarsi verso casa, dove verranno presentati ai miei commilitoni e potranno riposarsi. Da sottolineare l'assenza di ReLeone, ripartito nel pomeriggio per l'Italia. In compenso tra noi c'è Pocket, e DAvena dorme profondamente. Intanto Brio comincia a lamentarsi delle scomodità del viaggio.
La mattina, sveglia presto: bisogna procurarsi le provviste, in particolar modo la birra, e Brio si lamenta della nottata scomoda. Barf e Brio guardano increduli le latte che riportiamo, convinti, poveri piccoli pulcini ingenui, che non sia possibile svuotarle.
Poi andiamo a cercare un posto dove procurarsi una colazione unta, ma Parigi si è accorta della nostra presenza, percui i locali in question vengono costretti a chiudere dal servizio di igiene. Tra le lamentele di Brio, ripieghiamo su panini e hotdog, prima di affrontare la lunga marcia dei campi Elisi.
Falan si innamora incondizionatamente di Starbuck's. Barf si innodiora di Starbuck's. L'opinione di Brio al riguardo varia con frequenza sconcertante, mentre si lamenta del fatto che non sia davvero caffè. Bianconiglio lascia una parte del cuore in un maxi negozio di CD, dove Brio si lamenta del fatto che i fumetti in Italia hanno meno sovracopertine.
Torniamo alla base per riempirci la pancia, con della santissima pasta. Decidiamo il da farsi per la serata. Montmartre? Villette? Qua sotto? Alla fine concludiamo "Ponte di legno" (ma solo dopo ripetutti assaggi delle birre acquistate). Ogni zaino viene svuotato per fare posto ai beveraggi. Non facciamo in tempo a giungere sul luogo che scoppia l'urgenza pipì. Risolta agevolmente dalla componente maschile del gruppo, segnerà il destino delle ragazze.
E quindi, sul ponte, cominciano ad evaporare rapidamente le birre, mentre LaLelle e Cacca pensano bene di dare fondo a qualcosa che ci era stato spacciato per rum e lo Zucchero si dedica ad una bottiglia di vodka e succo di frutta. Brio si lamenta per il freddo, e si scopre anima gemella di Stress, che non ricordo per cosa si lamentasse. Falan, invece, si innamora di LastExile per il termine telugu "pookah". E così via così via.
Decidendo di tornare, un'altra tappa agli urinatoi è d'obbligo, per cui Cacca si mette a frugare in una pozza di piscio.
Scesi dall'autobus, LastExile si perde (dichiarerà poi di avere visto delle luci che si muovevano). Quando gli faccio notare che non sta camminando dritto, risponde che è il marciapiede che va di qua e di là. Tornerà scalzo sulle rotaie del tram 3.
Davanti alla base, altre birre vengono cancellate dal computo delle cose esistenti.
Poi, l'Illuminazione: cucinerò qualcosa. Dichiaro a Brio che userò una tecnica studiata apposta per mettere in fuga i più, in maniera che i sopravvissuti ne abbiano più per loro.
Friggo, nell'ordine: 2 uova, 6 hamburger, 6 fette di pane in cassetta, salame, coppa. Falan imburra il pane. LastExile trita tutto il resto in una insalatiera. Le birre continuano imperterrite a svanire. Alle 5 del mattino siamo esattamente 6 a mangiare, e poi andare a dormire con tutta calma, dopo lo zillionesimo caffè della giornata.

Ci svegliamo con buon anticipo rispetto all'ora di pranzo, e ci apprestiamo a creare nuova pasta. La compagnia si sparge per la città. Con me DAvena e i miei sette. I nostri programmi per il pomeriggio cambiano continuamente, ritmati dalle lamentele di Brio. Alla fine si andrà a NotreDame, MontMartre e la Tour Eiffel (niente di così orribile nel raggio di parecchi chilometri). Brio e DAvena si lamentano ciascuno meno del suo solito, ma la somma dei due fa spavento. Quando la gente (tutti tranne me e Brio) ridiscende dalla torre, siamo giusto in tempo per prendere gli ultimi mezzi per tornare a casa e sbevazzare un poco. Barf, che al momento è il conducente ubriaco in Irlanda, se ne va dormire. Gli altri promettono amore eterno al narghilè di LastExile. Le ore prima della partenza sono lente, e poi faccio da guida fino al luogo della loro partenza.

La nostalgia al contrario: rimanere pesa più che partire.

giovedì 17 luglio 2008

Econo-saga

Tutto cominciò a Grenoble, Francia.
Giunta a me e ai miei compagni la conferma del fatto che saremmo stati trasferiti a Parigi, ci siamo recati, in borghese, ad un ufficio francese che ci aveva fino a quel momento finanziati, di nascosto al governo locale. Sul posto, abbiamo comunicato il nostro futuro spostamento in maniera da potere essere ancora finanziati attraverso i loro canali. "Tutto a posto", ci dicono, "abbiamo comunicato la situazione al nostro ufficio nella capitale." Questo dopo averci fatto fare un po' avanti e indietro, chiedendo ogni volta cose diverse.
"Ok, dovrebbe mandare una mail a questo indirizzo spiegando la situazione."
Risposta alla mail:
"Non sono io che devo occuparmene, ma ho inoltrato la vostra mail a chi di dovere."
Dopo essere tornati, ci han comunicato che non ne sapevano niente, così abbiamo dovuto rifare tutto.
Fatto. Bene. Basta presentarsi a Parigi, giusto? "Certo."
Così ci siamo presentati agli uffici di Parigi.
"Guardi, non ne sappiamo niente. Compili questi moduli."
Merda. Ok.
"Faccia compilare questo alla sua residenza."
Porcap...
Così si torna in residenza e si fa compilare il foglio. Qualche giorno dopo, di nuovo all'ufficio.
"Bene, tutto bene. Ha un permesso di soggiorno?"
Ma sono italiano.
"Quindi? Deve andare in prefettura e chiedere un permesso di soggiorno, come questo di quella ragazza cinese."
Guardi, mi riderebbero in faccia perchè da qualche decennio c'è al comunità europea.
"Ah. Allora mi darebbe una tessera scolastica e un certificato di sicurezza sociale?"
Sarebbe la tessera sanitaria.
"Certo."
Ce l'ho.
"Grazie. Oh, guardi, pare che abbiamo già un dosier col suo nome. Ci arriva da Grenoble."
Ma va?
"Ci serve un cerificato di identità bancaria."
Ma non ci sono i dati lì?
"Controllo. Sì. Ci serve lo stesso. E anche un foglio con su scritto che questo mese le sono stati versati almeno 400€."
Basta il cedolino del versamento.
"Eccome."
Dopo avere versato, passo da casa. Nella posta c'è un foglio inviatomi dall'ufficio di Grenoble. Apparentemente devo compilare altra roba.
Torno da quelli di Parigi.
Ecco il cedolino.
"E cosa ce ne facciamo?"
Mi avete detto di portarlo.
"No. Vogliamo un estratto conto coi trasferimenti. E un certificato di identità bancaria."
Ma siete tutti rincoglioniti?
Comunque, guardi, mi è arrivato questo.
"Sì, lo deve compilare. Ce l'ha la tessera?"
Che tessera? A me non l'avete mandata. Solo a Stress e LastExile. A me avete mandato sto foglio e a loro no, in compenso.
"Beh, ma non è possibile, senza la tessera e il foglio e un certificato di identità bancaria, noi non possiamo darvi i soldi."
Dircelo prima?
"Ritorni coi documenti a posto."
Ma la tessera dovete darmela voi.
"Non so cosa farci."
Provi a tagliuzzarsi le vene delle gambe con un coltello da prosciutto.

Rinfrancati e allietati (proprio no) da queste notizie, io, Stress, DAvena e LastExile ci incamminiamo verso la stazione del treno sotterraneo che ci dovrebbe portare ai laboratori. Soffermatevi un secondo sull'uso del condizionale, perchè il treno, pare per lavori, si ferma molto prima del dovuto, costringendoci a prendere un pullman. Ovviamente questo ci sfila davanti in tutta tranquillità, così aspettiamo un poco il successivo. La (s)comoda corsa termina in un'altra stazione, dove annusandoci attorno diffidenti saliamo su un altro treno, i cui sedili mi pare offensivo definire tali. Con tutta calma questo ci porta fino acanto ai laboratori.
Una puntata a Starbuck's è d'obbligo per potere entrare a svolgere il proprio dovere.

lunedì 14 luglio 2008

one week in paris (un po' di più, in realtà)

Così, come dicevo, ecco che la nostra piccola truppa è nella capitale galla.
Special guest Brodyuccetto, venerdì scorso sono andato ad una sorta di festival concerto. Volevo andarci per tre giorni, ma non era logisticamente possibile (biglietti esauriti, cazzo). Qualcosa ne ho raccontato qui. C'è da aggiungere che molti andavano in giro con le teste sparsamente colorate in modo approssimato e casuale. Mentre ci avvisavano che Blake ha una nuova faccia, finalmente anche DAvena è giunta tra noi, e io ho guadagnato un bicchiere.
Il sabato levarsi dalla branda è stato impegnativo, quindi poi si è speso il pomeriggio in giro a caso. Per pranzo ci siamo incontrati con la mamma di Zucchero, con il suo attuale compagno, e loro ci hanno portati in una zona piena di gallerie d'arte. Questo è il massimo che posso ricordare, anche se probabilmente qualcosa è successo, oltre al fatto che abbiamo scoperto che i musei sono gratuiti la prima domenica di ogni mese. Guarda caso, era proprio il giorno dopo...
Quindi, ecco che la domenica ci alziamo tutti ancora più presto per lanciarci in un'entusiasmante esplorazione culturale. Credo di suonare più ironico del dovuto in questo, perchè effettivamente i musei e starbuck's non mi sono dispiaciuti. Prima arte tra 800 e 900, poi gli ultimi cento anni trascorsi. Ho anche avuto modo di innamorarmi di dei robot a molla nel negozio di souvenirs. Però mi è rimasta una domanda.
Nel museo di arte moderna, c'era questa sorta di quadro. A parigi esiste un centro commerciale che si chiama Les Halles. Il quadro era una specie di scatola trasparente appesa al muro. Il titolo del quadro era: "immondizia a les halles". Vi lascio indovinare la domanda.
Poi comincia lentamente la settimana di lavoro. I giorni si trascinano con pochi sprazzi di ilarità nelle pause, anche se conosco LoSceriffo, che è nato il mio stesso giorno.
Il lunedì sera in un pub lui ed una coppia di tedeschi conosciuta in un albergo si uniscono a noi nel coro delle lamentele contro i pub e le birre locali (e soprattutto i prezzi).
Poi abbiamo provato un paio di zone diverse, giungendo alla fine alla conclusione che conviene portarci da noi le nostre derrate alcoliche, tranne in un paio di giorni alla settimana quando un paio di posti avranno dei prezzi da essere umano.
Infine, un lungo fine settimana.
Mentre le ragazze si dedicano allo shopping, trascinando con sè anche ReLeone, LastExile e LoSceriffo, io mi godo un po' di riposo, per poi spostarmi in una piccola enclave britannica a fare incetta di libri. E la sera ci troviamo invischiati nelle trame di un tizio della zona per conquistare lo Zucchero, che gioiosamente lo ignora, lasciandogli come magra consolazione il fatto che DAvena è "un po'" ubriaca.
Domenica, invece, è il momento del museo della fotografia, dove io, con abile mossa, arrivo un'ora dopo gli altri. Poi ceniamo in un posto a caso perchè Zucchero e DAvena avevano voglia di messicano, e ci spostiamo a cercare dove sarebbe questa famosa Bastiglia la cui presa fece tanto notizia ai tempi. Invece di qualche sorta di colossale mausoleo, troviamo un palco, dove una sorta di pittoresco pagliaccio ridicolo tenta di stonare qualche canzone, inventandosene la lingua e le parole. Ricordando l'addestramento, ci disperdiamo, dandoci alla fuga nel sottosuolo, per poi sbucare in una caserma dei pompieri, dove pare ci sia una festa.
Dopo un poco, comunque, ci rendiamo conto che forse da ste parti il concetto di festa potrebbe non essere lo stesso che abbiamo noi, decidendo che se dovesse capitare una situazione simile, in futuro, faremo bene attenzione a presentarci pronti (leggi: ubriachi) e armati (leggi: con altro alcool nelle borse).

giovedì 3 luglio 2008

Saltando sul cuore del nemico

La fase uno della missione in terra galla si conclude. Vi lascio alcune statistiche.

3 i barattoli di nutella da 5 chili consumati, in particolar modo da me, LastExile, Zucchero, DAvena, Stress. A questi si sommino i barattoli normali sparsi in giro. Siamo degli obesi.

23 esami dati quest'anno. Un numero imprecisato a Grenoble. 7 nell'ultima settimana di permanenza.

Incalcolabili i litri di birra svaniti dentro di noi.

1 defezione in corsa. Aggiungiamo a questa un abbandono annunciato per il prossimo anno, ed altri pensati.

3 i bull's eye con le freccette in camera mia, dal mio compleanno alla partenza.



Ora una piccola elite si trova nella capitale nemica. Io, Stress, Zucchero e LastExile siamo già qui, e a noi si uniranno ReLeone e DAvena, per raccogliere un po' di intelligence nei centri ricerca ostili. Siamo ospitati nelle camere di una caserma britannica. Ringraziamo la regina che ha accettato, a rischio di compromettere i rapporti diplomatici con la Francia, di ospitarci.
Per ora io non sono ancora operativo. Domani dovrò presentarmi per il primo briefing, e poi svolgere operazioni di routine per assicurare la nostra posizione. Dopo di che pare potrò andare ad un paio di giornate di manifestazione musicale, con special guest Brodyuccetto.

Ora l'ora tarda mi spinge a terminare questo rapporto con eccessiva rapidità e sinteticità.

Tanti saluti da ben oltre il fronte.

martedì 17 giugno 2008

URGENTE!

GALLETTI ALLO SPIEDO!!!!

(e a parte che è giugno e c'è nebbia, nient'altro da dire)